Matera è una cittadina della Basilicata orientale ricca di storia e di fascino tanto che moltissimi visitatori una volta in Puglia programmano una visita a questa splendida località. Celebre per i suoi antichi rioni, noti come “sassi”, Matera è una città unica al mondo e il suo antico insediamento abitativo è stato riconosciuto come Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO per la grande importanza storica e culturale. I sassi sono costituiti da piccole abitazioni, chiese e altri ambienti scavati nella roccia calcarea nel corso dei secoli dall’uomo.
Matera è una città che sembra essere stata abitata sin dal Paleolitico ma è a partire dall’VIII secolo che diversi monaci ed eremiti si sono stabiliti lungo le grotte della Gravina trasformandole in chiese rupestri e rifugi. Da quel momento in poi nella zona è nata una civitas fatta di abitazioni ed edifici scavati nella roccia che si sono moltiplicati sempre di più per accogliere una popolazione sempre più numerosa. Ora l’architettura unica di Matera combinata con la sua lunga storia e il paesaggio circostante rendono questa città una destinazione unica e allo stesso tempo straordinaria che permette di conoscere una parte importante di storia italiana.
Negli anni Cinquanta la zona dei sassi di Matera è stata definita “vergogna d’Italia” per la bassa qualità della vita e la scarsa igiene, tanto che il Governo decise di chiudere i sassi e proibire alla popolazione di vivere al loro interno. Solo negli ultimi trent’anni Matera è rinata e ha guadagnato molta visibilità grazie a dei progetti di recupero dei Sassi e all’organizzazione di eventi internazionali e di produzioni cinematografiche che hanno utilizzato la città come location. La grande importanza storica e culturale di questo territorio è stata confermata anche dal fatto che nel 2019 Matera è stata anche nominata Capitale Europea della Cultura.
La città di Matera è senza dubbio una destinazione di grande interesse storico, archeologico e culturale dato che offre un vero e proprio viaggio nel tempo alla scoperta di tradizioni antiche. All’interno dei suoi caratteristici sassi la città ospita chiese rupestri, case grotta, musei, edifici religiosi e una dinamica vita culturale che richiama visitatori da tutto il mondo.
Con una storia che affonda le radici nell’antichità, la zona del centro storico di Matera si esplora benissimo a piedi camminando tra vicoli e stradine caratterizzati da un’atmosfera surreale e suggestiva.
Il nucleo storico della città di Matera comprende tre rioni principali, il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano, che sorgono attorno ad una zona centrale nota come Civita, ovvero uno sperone di roccia sulla cui sommità si trovano la Cattedrale del XIII secolo e alcuni edifici nobiliari più recenti. La Civita è in realtà il nucleo urbanistico più antico tanto che all’inizio la popolazione viveva esclusivamente sul colle Civita, mentre tra il Sasso Caveoso e il Barisano erano presenti terrazzamenti, orti e altre attività.
A sud della Civita si trova il Sasso Caveoso dove abitazioni, chiese e altri locali sono stati interamente scavati nella roccia dalla popolazione nel corso dei secoli. Quelle di Matera, infatti, non sono grotte naturali ma sono state realizzate dall’uomo poiché la roccia locale, chiamata calcarenite e detta volgarmente anche tufo, risulta davvero facile da lavorare e scolpire; grazie a questo nella zona si trovano numerose chiese rupestri, case grotta e anche una necropoli medievale con diverse tombe scavate nella roccia.
A nord-ovest, invece, sorge il Sasso Barisano, dove gli ambienti sono stati più costruiti dall’uomo che propriamente scavati nella roccia e per questo qui si trovano anche case a più piani e più articolate, seppur sempre molto modeste e semplici. Dalla casa grotta, che è un ambiente maggiormente diffuso nella zona del Sasso Caveoso, si passa quindi alla casa “edificata” che è una tipologia maggiormente presente nel Sasso Barisano. Qui non è da perdere una visita a Casa Cava, una grotta che è stata ripresa e riconvertita a centro culturale e alla chiesa rupestre di San Pietro Barisano, la più grande tra le chiese rupestri.
Come già accennato dagli anni Ottanta la zona del Sassi di Matera è tornata al centro dell’attenzione perché si è compresa l’importanza di riprendere e dare il giusto valore a questi spazi che sono parte della storia del nostro paese; così molte delle grotte rupestri presenti sono state recuperate e sono diventate centri culturali o piccoli musei etnografici e antropologici. Ci sono diverse “Case Grotta” in paese, alcune erano delle vere e proprie abitazioni mentre altre erano locali destinati ad attività o spazi in cui venivano realizzati prodotti locali come l’olio e il vino.
Visitare una casa grotta significa non solo capire come viveva una famiglia all’interno dei Sassi, come erano suddivisi gli spazi, gli usi, i costumi e le tradizioni, ma anche comprendere come nel corso dei secoli lo stile di vita è cambiato e si è evoluto. Tra le case grotta che si possono visitare c’è quella di Vico Solitario2 nel Sasso Caveoso che è stata scavata nella roccia attorno al XVIII secolo e al suo interno è stato ora allestito un piccolo museo ripristinando gli arredi e gli spazi di un tempo. Solitamente le abitazioni più antiche erano suddivise tra la zona giorno che girava attorno al focolare e la zona notte composta da semplici letti fatti con assi di legno, foglie e altro materiale naturale. A queste zone si aggiungeva quella della stalla in cui venivano ospitati gli animali (solitamente mulo e asino) che erano necessari per i lavori nei campi.
Un’altra abitazione scavata nella roccia è la Casa Grotta Narrante3 che si trova sempre nel Sasso Caveoso e la visita è accompagnata da una registrazione audio che spiega la storia della famiglia che per generazioni ha vissuto in questi locali. Per ammirare un esempio di abitazione più grande e articolata delle precedenti si può visitare la Casa Grotta del Casalnuovo4 che si trova sempre nel Sasso Caveoso; questa dimora, a differenza delle altre, si sviluppa su tre piani e comprendeva al suo interno anche la cantina per la produzione del vino, la cisterna per l’acqua e una neviera per la conservazione dei cibi.
La Chiesa di San Pietro Barisano prende il nome dal rione in cui è situata, il Sasso Barisano, e oltre ad essere la più grande delle chiese rupestri dei Sassi di Matera rappresenta anche la transizione tra chiese antiche scavate nella roccia e quelle più moderne costruite. La sua prima costruzione, infatti, sembra risalire attorno al XII-XIII secolo quando era stata in gran parte scavata nella roccia, ma poi nel corso del tempo ha subito diverse modifiche e ristrutturazioni e la chiesa che possiamo ammirare ora è frutto di lavori di ampliamento e costruzione avvenuti nel XVIII secolo.
La facciata della chiesa, realizzata 1755, è stata costruita con conci di tufo e si presenta in uno stile architettonico molto semplice con tre portali sormontati da tre rosoni, mentre affianco è stato costruito un piccolo campanile che negli anni è stato ristrutturato e rinforzato. L’edificio religioso ora presenta un impianto a tre navate, con quella centrale che è la principale e ospita l’altare maggiore ed è suddivisa dalle navate laterali da pilastri a forma quadrangolare. Al suo interno si trovano numerosi arredi sacri, affreschi realizzati da artisti locali che ritraggono la vita di numerosi santi e l’incoronazione della Vergine e altari lignei di grande pregio realizzati tra il XVIII e il XIX secolo.
La Chiesa di Santa Maria de Idris è stata eretta nel XV secolo probabilmente sulle fondamenta di un precedente edificio religioso e il suo nome dev’esserle stato attribuito da monaci bizantini provenienti da Costantinopoli (l’odierna Istanbul), dove la Vergine Maria era chiamata in questo modo. L’edificio religioso sorge in una posizione panoramica arroccata su uno sperone roccioso e vanta una semplice facciata in tufo mentre l’interno è composto da due sezioni distinte: una costruita che corrisponde agli spazi della Chiesa di Santa Maria de Idris mentre l’altra parte è stata interamente scavata nella roccia e corrisponde alla chiesa-grotta di San Giovanni.
Il primo ambiente è quello della Chiesa di Santa Maria de Idris e dentro si possono ammirare affascinanti affreschi realizzati nel XV secolo da artisti locali e giunti sino a noi in buono stato di conservazione che ritraggono la Natività, storie di Sant’Eustachio patrono della città e la vita di Sant’Antonio. Proseguendo la visita, si può notare vicino all’altare una piccola porticina che conduce all’altro ambiente del complesso noto come la Chiesa di San Giovanni in Monterrone che è stata completamente scavata nella roccia. Questa piccola cappella è molto antica, si pensa sia del X secolo quindi costruita ben prima la chiesa di Santa Maria di Idris ma poi sembra sia stata inglobata con la costruzione del nuovo edificio religioso.
All’interno della Chiesa di San Giovanni in Monterrone sono presenti diversi dipinti che si sono mantenuti intatti nel tempo e rimandano ad uno stile artistico pittorico dell’arte greco-bizantina con figure più statiche e con i colori predominanti che sono il rosso e il blu. Qui si possono ammirare opere che ritraggono storie dei santi Giovanni Battista ed Evangelista, immagini dell’Arcangelo Michele e di san Nicola vescovo e un affresco raffigurante Cristo Pantocratore del XII secolo.
Le Chiese Rupestri di Matera sono state scavate e utilizzate sin dal periodo medievale dalle comunità religiose, laiche e monastiche che in gran parte fuggivano dalle persecuzioni verso i cristiani in atto nelle regioni della Cappadocia e dell’Asia Minore. In totale ci sono più di 150 tra chiese, cappelle, basiliche e cripte che si trovano non solo nella zona antica dei Sassi ma anche in aree fuori dal centro storico considerate più remote e isolate. Queste costruzioni sono, quindi, testimonianze di fede e rifugio come dimostrano i numerosi disegni e affreschi presenti nelle mura degli edifici e in parte giunti intatti fino a noi. Nel corso dei secoli, però, alcune delle chiese e delle cappelle sono rimaste luogo di culto mentre altre sono state sconsacrate dopo essere state convertite dalla popolazione in stalle, magazzini o cantine.
Da non perdere una visita al Convicinio di Sant'Antonio7 che sorge nel Sasso Caveoso ed è un complesso costruito tra il XII e il XIII secolo che comprende al suo interno quattro antiche chiese. Le chiese presenti sono quelle di San Primo, Sant’Egidio (o dell’Annunziata), San Donato e Sant’Antonio Abate che sono connesse tra di loro tramite un piccolo cortile e ciascuna di esse conserva all’interno interessanti affreschi di carattere religioso. Un’altra tappa consigliata è la Chiesa di Santa Lucia alle Malve8 che risale all’VIII secolo ed è considerata il primo monastero femminile benedettino della zona e il più importante nella storia di Matera.
Altra chiesa da visitare è il Complesso Rupestre Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci9 che si trova a metà strada tra il Sasso Barisano e il Sasso Caveoso e comprende al suo interno un monastero, alcune case grotta e due chiese. Fuori dal nucleo più antico dei Sassi, invece, si trova la Cripta del Peccato Originale, nota anche come “Cappella Sistina di Matera”, perché conserva diverse opere di pittura parietale che la rendono una delle più antiche testimonianze dell’arte rupestre del sud Italia.
Nella zona della Civita tra il Sasso Barisano e il Caveoso si trova il Duomo di Matera, noto anche come Cattedrale della Madonna della Bruna e di Sant’Eustachio, che è stato eretto nel XIII secolo nell’area in cui era già presente un monastero benedettino. Costruito in stile romanico pugliese, il Duomo sorge nel punto più alto dell’insediamento ed è, quindi, ben visibile dai diversi punti della città.
L’esterno è rimasto pressoché intatto nel corso dei secoli e vanta una facciata davvero imponente rivolta verso la vallata del Sasso Barisano con un grande rosone a sedici raggi sormontato dalla statua dell’arcangelo Michele che sconfigge il drago. Al centro della facciata è presente il portale principale con una lunetta che ospita una statua della Madonna della Bruna, mentre ai lati della porta ci sono le statue dei santi Pietro e Paolo e poi quelle dei santi Eustachio e Teopista.
L’interno è stato oggetto di diversi lavori che ne hanno modificato l’impianto originale ed ora vanta una pianta a croce latina con tre navate divise tra loro da colonne sormontate da capitelli e un soffitto a capriate ricoperto da un controsoffitto ligneo che ospita tele dipinte da Battista Santoro. Internamente la chiesa si presenta molto elegante e ricca di decorazioni, stucchi e affreschi realizzati tra il XIII e il XVIII secolo, tra i quali spicca un affresco bizantino del 1270 realizzato da Rinaldo di Taranto che ritrae la Madonna della Bruna con il Bambino benedicente.
Passeggiando nel quartiere del Sasso Caveoso non si può perdere una visita al Museo Laboratorio della Civiltà Contadina in cui si trova una fedele ricostruzione di come si è svolta la vita dei materani all’interno dei Sassi negli ultimi cinquecento anni. Abitudini, tradizioni e costumi sono raccontati in questo museo etnografico dove un apposito percorso spiega come è cambiata nel corso del tempo qui la vita, anche grazie all’esposizione di attrezzi agricoli, oggetti di uso quotidiano e vari reperti appartenenti a diverse epoche.
Per la popolazione locale erano di cruciale importanza gli animali come asini e muli che supportavano nel lavoro nei campi dato che la maggior parte delle persone era contadino o allevatore, quindi ampio spazio è riservato a questo frangente. Il sito attualmente si estende su 500 m² ed è il museo più grande del Sud Italia nel suo genere, ma sono al vaglio progetti di ampliamento dell’area espositiva e l’attuazione di laboratori didattici.
Luogo obbligato di passaggio per visitare i Sassi di Matera è Piazza Vittorio Veneto che si trova al centro della Civita ed è uno spazio che offre una splendida vista su gran parte del territorio dei Sassi; questa piazza è stata interamente ristrutturata nel Novecento quando è stato interdetto il passaggio delle auto e l’area è diventata una zona pedonale. Sulla piazza si affacciano il Palazzo dell’Annunziata (sede della Biblioteca) e la chiesa di San Domenico con annesso il Convento dei Padri Predicatori e da qui partono le viette che permettono di addentrarsi all’interno degli antichi rioni.
Quello che più affascina della Piazza sono però i suoi spazi ipogei che si estendono per più di 5mila m² ed erano adibiti nell’antichità ad attività commerciali ma anche allo stoccaggio delle merci. In quest’area sotterranea si trovano sia la cisterna del Palombaro sia il “Fondaco” parola di origine araba che significa casa-magazzino dato che qui c’erano depositi ma anche vasche in tufo usate per la pigiatura dell’uva e delle olive.
Tra l’antica città di Matera e l’acqua c’è sempre stata una connessione molto particolare che ha le sue origini nell’antichità e dimostra come in questa zona ci sia sempre stato un grande utilizzo delle risorse naturali presenti. La conformazione del territorio, infatti, ha fatto sì che venissero costruiti degli ambienti sotterranei usati come cisterne per immagazzinare l’acqua che in seguito veniva distribuita alla popolazione in città. Il Palombaro Lungo è l’esempio più importante di queste costruzioni ed è considerato la più importante opera d’ingegneria idraulica della zona.
Con una profondità di 16 metri e una lunghezza di 50 metri, il Palombaro Lungo aveva una capacità di 5 milioni di litri d’acqua e qui venivano raccolte le acque provenienti dalle sorgive presenti nelle colline circostanti. La cisterna è stata realizzata in diverse fasi a partire dal XVI secolo collegando tra loro grotte già esistenti e scavando alte pareti in tufo che sono state rivestite di cocciopesto, ovvero uno speciale intonaco impermeabile a base di terracotta. Ora è possibile visitare questo spazio sotterraneo grazie all’ideazione di un percorso realizzato su passerelle sopraelevate che conducono alla scoperta dei diversi ambienti della cisterna e delle loro particolarità.
La Casa Noha è un particolare museo multimediale che permette di approfondire la storia della città di Matera attraverso ricostruzioni, fotografie, oggetti e un particolare filmato multimediale. Un tempo questo edificio era la residenza della famiglia Noha che aveva fatto erigere nel XVI secolo questa dimora realizzando all’interno eleganti decorazioni e soffitti a volta. Dopo essere stata la casa di altre famiglie, Casa Noha è stata donata al FAI che ha eseguito un restauro conservativo dell’edificio e l’ha trasformato in un museo multimediale sulla storia della città.
Partendo dalle popolazioni antiche che hanno utilizzato le grotte come rifugio si passa allo sviluppo delle case grotta e delle chiese rupestri che sono nate nel corso dei secoli e si narra di come queste si sono poi trasformate in edifici religiosi più grandi e articolati. Filo conduttore della visita è il filmato “I Sassi invisibili. Viaggio straordinario nella storia di Matera” composto da diversi capitoli che vengono proiettati nelle pareti delle stanze e raccontano la storia della città dalle origini ai nostri giorni.
Fuori dal nucleo più antico dei Sassi, nella collina di Lapillo, sorge il Castello Tramontano che è stato realizzato nel XVI secolo grazie all’imposizione di alte tasse sulla popolazione per volere del conte Giovan Carlo Tramontano, proclamato nel 1497 feudatario di Matera dagli aragonesi. Il conte voleva questa come dimora per la sua famiglia ma anche come fortezza da usare a fini difensivi in caso di attacco nemico ed era quindi stata pensata la sua costruzione con questo duplice uso. Purtroppo, la popolazione stremata dalle alte tasse insorse e durante una rivolta popolare Giovan Carlo Tramontano fu ucciso il 29 dicembre il 1514 prima ancora che il maniero fosse terminato.
Così il castello è rimasto in parte incompiuto ed ora grazie al FAI si possono visitare alcuni dei suoi ambienti interni ed esterni compresa parte della cinta muraria. Il Castello Tramontano è ora composto da un grande maschio centrale in stile aragonese e due torri laterali rotonde più basse dotate di feritoie, mentre gli interni si snodano su quattro piani e sono caratterizzati da spazi angusti e scomodi. Inoltre, attorno al maniero sorge un bellissimo parco, noto come Parco del Castello, che è una grande area verde dove vengono spesso organizzati spettacoli, eventi e manifestazioni.
Nella mappa seguente potete vedere la posizione dei principali luoghi di interesse citati in questo articolo.
Matera è conosciuta come “la città dei Sassi” perché questi sono stati usati come luogo di riparo sin dai tempi antichi dalle prime civiltà rupestri e poi sono stati adibiti a piccole chiese, luoghi di preghiera e abitazioni. È nel periodo medioevale che i Sassi iniziano ad essere utilizzati come dimore, sedi di piccole attività o luoghi di culto in maniera più articolata e sistematica. La popolazione locale, poi, ha vissuto nei sassi fino al 1952 quando il Governo italiano con a capo Alcide De Gasperi, date le precarie condizioni dell’area, decise di trasferire gli abitanti dei Sassi in abitazioni più moderne.
Da quel momento il quartiere più antico è stato sgomberato per motivi sia igienici sia di sicurezza e la zona è stata abbandonata per molti anni; solo diversi anni dopo si è cominciato a comprendere l’importanza che i Sassi hanno avuto nella storia non solo della città ma di tutta l’Italia. Da allora è iniziato un percorso volto a recuperare e a valorizzare i Sassi di Matera come sito dalla grande importanza storica e culturale e come luogo in cui sono custodite testimonianze millenarie. Negli anni Ottanta, infatti, la legge “Conservazione e Recupero dei Sassi di Matera” ha previsto che le zone dei Sassi venissero recuperate, valorizzate e destinate a diverse funzioni: alcune sono diventate strutture ricettive piccole ma accoglienti, altre ristoranti o locali che servono piatti tipici menntre altre ancora sono diventate musei o luoghi adibiti ad arte e cultura.
Durante una visita alla città di Matera può risultare caratteristico scegliere di soggiornare nei quartieri dei Sassi, dove alcune delle case grotta e delle chiese sono state riconvertite in strutture ricettive. L’esperienza di pernottare in sistemazioni scavate nella roccia è davvero unica e per questo nel corso degli anni sono state aperte di diversa tipologia e fascia prezzo: alcuni sono semplici e accoglienti B&B mentre altri sono alberghi dotati di comfort, alcuni anche con servizi di alto livello. In particolare, nella zona della Civita potrai trovare alcuni hotel di lusso dotati anche di SPA e di ottimi ristoranti.
Un’altra alternativa è soggiornare nei quartieri più moderni che si sono sviluppati appena fuori dal nucleo antico e dove si possono trovare strutture classiche come alberghi, B&B e ostelli.
Matera è diventata negli ultimi anni una destinazione molto ambita e, quindi, si può facilmente raggiungere in auto e con i mezzi pubblici sia dalla Puglia sia dalle altre zone d’Italia. Chi proviene da nord viaggiando in macchina può percorrere l’autostrada A14 Bologna-Taranto fino all’uscita Bari Nord dove può imboccare la strada per Altamura-Matera fino all’uscita Matera 2. Da sud si può percorrere prima l’autostrada A3 Reggio Calabria-Salerno e poi la SS 106 Jonica in direzione Taranto fino all’uscita Matera che si trova poco dopo Metaponto.
Chi vuole viaggiare con i mezzi pubblici da Bari deve servirsi della stazione ferroviaria Bari F.A.L. (Ferrovie Appulo Lucane) da dove partono treni che raggiungono la stazione di Matera Centrale in circa 80 minuti. In autobus, invece, sono presenti le autolinee Miccolis che collegano giornalmente città pugliesi come Lecce, Brindisi e Taranto con Matera; altre linee bus disponibili sono quelle fornite dalle compagnie SITA e Cotrab. L’aeroporto più vicino è lo scalo di Bari Palese che dista all’incirca 60 km da Matera e le due località sono collegate tramite bus navetta che impiegano all’incirca un’ora e quindici minuti.
Che tempo fa a Matera? Di seguito le temperature e le previsioni meteo a Matera nei prossimi giorni.